Bel pezzo sul raduno musicale più importante della storia recente dalle pagine web di VitamineVaganti. Interessante, come sempre, il taglio al femminile di quello che fu bene ricordarlo, un evento soprattutto musicale.
Al Festival di Woodstock, generazione dopo generazione, ognuno/a ha dato il proprio personale significato, la propria lettura dell’evento artistico …
Durante la correzione del post su #IoColtivo mi parte la fase roots-dub.
Ai lettori del blog chiedo di seguire su Twitter ilAi lettori del blog chiedo di seguire su Twitter il DisabilityPrideItalia. Presto venne racconterò delle belle! Di seguito agevolo
Un assaggio d’estate e una giornata assolata in questo sabato pomeriggio, con la mente rivolta già alla domenica, mi agevolano il relax, ma non bloccano il pensiero. Per quanto riguarda il titolo di questo post piccolo piccolo presto ve ne darò spiegazione. La bellezza di questi due brani fanno da parentesi al rilassamento pomeridiano del sabato, momento della settimana che più adoro. 😎👋🏽
In queste ultime settimane, da quando OpposteVisioni è nato, sono vari gli stimoli musicali che hanno lasciato un segno. Ma grazie agli articoli di Andrea Zennaro da VitamineVaganti si è riacceso il gusto per l’ascolto di Francesco Guccini. Apro questo post con un brano, “i fichi”, che non è in linea con ciò che segue, ma che mi da l’occasione di festeggiare Francesco Guccini con la sua caratteristica che più adoro, l’ironia. Accompagnandomi alla lettura del pezzo di Andrea ho gustato La Canzone dei 12 mesi
che è un brano che ho ascoltato con più profondità grazie a Sonia, nel nostro primo periodo assieme. Forse il più poetico, quello che sicuramente aiuta l’analisi di Andrea Zennaro, considerando appunto lo scorrere del tempo nella sua poetica. La prospettiva che Andrea usa per la lettura della poetica del Guccio mi richiama anche un’altra canzone non citata da lui, che apre un album citato nel suo pezzo, ma per un altro brano. La canzone è “lettera”.
Ho riascoltato meglio un brano che mi era sfuggito, almeno ad un ascolto più attento, ovvero Piazza Alimonda.
E festeggio il poeta, che oggi taglia il traguardo degli Ottanta, con un suo brano che mi fa sentire ancora giovane e con la voglia di guardare il mondo con l’idea di cambiarlo.
Riascolto con piacere anche incontro
del 1973 ed “E un giorno “
del 2000 e scopro “e un altro giorno è andato”
del 1970 che, non avendo un’approfondita conoscenza discografica di Guccini, non conoscevo.
Se in apertura ho citato un brano sbarazzino, sempre in “D’amore, di morte e di altre sciocchezze”, chiudo con un questa playlist gucciniana in onore del suo compleano con un brano dell’ultimo album del 2012.
Se si può attribuire un certo vantaggio all’età adulta, è quello di poter rivangare dei ricordi in maniera libera, affidandosi alla suggestione di quel ricordo e senza altre pretese. La scintilla, per ciò che segue è scattata al ricordo di Massimo Troisi e nel ricercare materiale sonoro che ispirasse la Playlistdi inizio mese su Pino Daniele.
Il 14 giugno del 1994 ero a ridosso degli esami di terza media, anche se ero nel gruppetto di quei scolari un po’ più grandi e coccolati, per una storia che ora non è il caso di ricordare. Ma oggi è 13! si, lo so, e parto nel ricordare il 13 giugno del 1994 proprio dal ricordo del mattino successivo, perché sentivo commentare da alcuni compagni di collegio del concerto della sera prima, un appuntamento straordinariamente importante per la città di Napoli.
Il 13 giugno 1994 infatti fece tappa allo stadio San Paolo il tour di quell’anno che si caratterizzò come evento musicale dell’anno, che vedeva sul palco tre mostri sacri della musica, allora all’apice della loro carriera, ovvero pino Daniele, Eros Ramazzotti e Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti. Non andai a quel concerto, ma lo ricordo come se ci fossi stato. Un po’ per la giovane età, ma non è questo il vero motivo. Molti ragazzi dell’istituto per ciechi che frequentavo vi erano stati, e io stesso avevo già marcato una serata musicale alcuni mesi prima. Scoprii poi che non andai perché non fu autorizzata l’uscita da mia madre, per un’atavica paura materna alla parola “Stadio”. Ma vi ripeto, la vicenda attorno alla mia assenza tra il pubblico di quella serata è un’altra storia. Vivo nella memoria è però il gran parlare su un commosso ricordo di Pino Daniele per Massimo Troisi, venuto a mancare pochi giorni prima, come testimonia questo video ripescato su Youtube.
Alla scomparsa del magico Pino Daniele quella data poi è tornata fuori prepotentemente nel ricordo del cantautore blues napoletano tracciato nel 2015 da Jovanotti, che potete leggere Qui e e che parla diffusamente di quello storico concerto.
Bello è ricordare un evento del genere, anche se lo hai solo sfiorato, perché in un colpo la memoria si spande su Pino Daniele, la prima adolescenza, Massimo Troisi e tante altre suggestioni. Buona giornata.
Ieri sera, già tardi, mi sono accorto che il 10 giugno e l’anniversario della morte di Ray Charles, mostro sacro della musica del 900.
In questo pomeriggio che ricordo più l’autunno che l’estate, la calda voce di Ray mi scalda e mi restituisce le giuste vibrazioni per continuare. Per chi non conoscesse questo straordinario musicista consiglio la visione del film che è ben riassume la sua vita…
Continua il percorso di Andrea Zennaro nella poetica del Guccio, assumendo in questo articolo il carattere del viaggio. Un viaggio nella Bologna abitata e vissuta dal poeta Francesco Guccini.
Sono varie le canzoni dedicate da Francesco Guccini alle città, da Venezia – «Venezia che muore, Venezia sdraiata sul mare, la dolce ossessione degli…