La mafia è una montagna di merda.

Cogliendo il suggerimento di Sonia, ho deciso di creare una nuova categoria, “La mafia è una montagna di merda”, appunto, dove raccogliere pensieri, testimonianze, articoli di voci autorevoli dell’Antimafia, recensioni di libri e film sul tema.

Il post dedicato alla recensione di “A mano Disarmata” ne è una sorta di anticipazione.

https://oppostevisioni.wordpress.com/2020/05/08/il-coraggio-di-credere-nel-noi-a-mano-disarmata-il-libro/

Nel periodo che va dal 9 maggio (commemorazione del martirio di Peppino Impastato) al 23 maggio (commemorazione della strage di Capaci)(2020, NDA), questa categoria sarà aggiornata quotidianamente con almeno un post dedicato, accompagnato dal primo tag distintivo, che sarà appunto “Antimafia”, ripromettendomi di aggiornarla di continuo.

Due sole premesse. Chiamarla così, con l’evidente citazione dello stesso Peppino Impastato, per me è una sorta di perpetuazione della memoria di questo personaggio, che, una volta scoperto quando tornò alla ribalta per l’uscita del film “I cento passi”, ha significato per me un modello da seguire e un esempio da tenere sempre a mente per coraggio e coerenza. In secondo luogo perchè dedicarmi a questo tema; avrete sicuramente notato come scrivo sempre mafia con la lettera minuscola e Antimafia con la lettera maiuscola. Questa non è solo una scelta stilistica, ma una precisa posizione sul tema.

La mafia come merda, appunto, a nessuno verrebbe in mente di evidenziarla più di tanto, mentre il suo opposto merita tutto il rispetto dovuto alle cose che portano dentro una profonda onorabilità, concetto a mio avviso sottratto impropriamente dai mafiosi al sentire comune.

Il motivo profondo, poi, è che ritengo questo fenomeno come il vero freno per lo sviluppo etico, civile ed economico del nostro Paese, fatto che non evidenzio io, ma numerosi studiosi, osservatori ed operatori Antimafia.

La questione più stringente, che mi sta a cuore, è il fatto che in quest’arretratezza generale, soprattutto dal punto di vista del senso civico, chi ne fa le spese è sempre il soggetto più debole. Il disabile, la donna, l’immigrato, l’operaio, eccetera.

Quindi, con il più classico degli atteggiamenti positivi, ovvero chiedermi cosa posso fare io per contribuire alla soluzione del problema, la risposta più ovvia che mi do è di tenere alta l’attenzione, facendo circolare informazioni, opinioni, fatti ed idee in merito, affinché possa germinare il seme dell’Antimafia, auspicando presto )ma ci vorranno generazioni) che si possa debellare questa bruttura del genere umano.

Faccio fede al pensiero di Giovanni Falcone, quando affermava che la mafia, come tutti i fenomeni umani, è destinato ad avere una sua parabola ascendente e poi una discendente, fino ad estinguersi. Ecco, faccio questo tentativo di tenere alta l’attenzione sull’opposta visione alla logica mafiosa nell’auspicio che la previsione di Falcone possa verificarsi al più presto.

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