A proposito del 30 dicembre scorso…

Noi che attteraversiamo

Avviso ai lettori

Questo post è stato redatto il 21 gennaio 2021, prima del contatto avuto con Veronica Altimari, giornalista di Roma Today per un approfondimento sui fatti del 30 dicembre 2020. Nel paragrafo “Follow up” di questo contributo, posto alla fine, potete vedere la video intervista curata dalla giornalista.

Premessa

Può capitare nel corso di un’esistenza di calcare il proscenio da protagonisti. A volte ciò succede malgrado la propria volontà e non sempre per motivi piacevoli. Quello che a noi è capitato il 30 dicembre scorso è uno di quegli eventi che ci saremmo tranquillamente evitati, soprattutto per lo stato di tensione che ne è derivato e che ora, lentamente, va riassorbendosi.

A distanza di più di tre settimane da quel fatto di cronaca, alla luce di alcuni “rumors”, ci sentiamo di dover approfondire e precisare alcuni aspetti conseguenti a quella vicenda.

No alla violenza

In primo luogo, come Sonia già ha specificato, prendiamo la massima distanza da commenti giustizialisti alla casereccia. La violenza da tastiera è un sentimento facile da far emergere, ma non ci appartiene, anzi riteniamo essere il substrato in cui cresce la violenza che poi esce dal virtuale e si riversa nelle nostre città e strade, provocando di conseguenza fatti come quello a noi occorso. Rivoltarsi ad un’ingiustizia con violenza non porta mai alla giustizia, ma ad ulteriore iniquità.

Vedere il dito…

In secondo luogo una precisazione su un aspetto, ruomors molto fastidioso percepito qui e li. I concetti di cecità e ipovisione, per l’italiano medio (alimentato dalle veline di tribunali e GDF, da certa stampa e da un sentimento giustizialista diffuso) sono intesi come estremi. Il Polo Nazionale di riabilitazione visiva, articolazione italiana della fondazione dell’OMS che si occupa di cecità e ipovisione, spiega Qui Bene questa distinzione. Sarebbe utile che le persone si documentassero e gli organi di stampa approfondissero, perché non è la prima volta che entrambi sollecitiamo i media su quest’aspetto. Denotare che una persona sappia usare il telefono giusto per fare un lancio da TG regionale per dire che è stata sospesa una pensione di invalidità è becera propaganda, come chi rimprovera a me o Sonia di aver dato indicazioni precise sulla dinamica dell’aggressione. Su quest’aspetto vorremmo precisare la più grossa delle banalità, ovvero che noialtri si è sviluppati altri sensi, non si patisce solo per quello che manca. Per quel poco che conta, qui nessuno si deve giustificare di un “motu manu” o di un residuo visivo inferiore al ventesimo di vista, oltretutto da un solo occhio. Vedere ombre, percepire delle sagome, distinguere al sole qualche colore e usare un video ingranditore per comprendere una scritta non vuol dire vederci. Il problema, cari detrattori malpensanti all’italiana, è che ci stavano mettendo sotto per una mancata precedenza ai pedoni, e peggio ancora pedoni ciechi, maggiormente tutelati dal codice della strada, oltre ad un’aggressione ad una donna (percepita come elemento perennemente debole della società), non quanto ci vede Alessandro, se Sonia ha percepito tre o quattro persone attorno, o cosa. Altrimenti, come sostiene sempre Sonia, “datemi la patente di guida, se non vi sta bene che riesco a non farmi mettere sotto per un residuo minimo di ombre”. Alessandro sostiene invece da tempo che “le persone disabili spesso sono migliori dei presunti “normodotati”, perchè affinano maggiori capacità di adattamento alle vicende della vita, anche quotidiana, dimostrando maggiore resilienza all’esistere, altro che soggetti deboli”. Che sia chiaro. Nel link sopra segnalato approfondite prima di riversare le vostre frustrazioni su una tastiera, ignoranti.

Noi con le istituzioni

Strumentalizzati…

Il terzo punto verte su quanto o meno siamo stati strumentalizzati. Bene, questo è l’aspetto più succoso, dal nostro punto di vista. Nessuno ci ha manipolati, anzi, forse si può dire che siamo stati efficaci noi nel suscitare un dibattito. Che l’Unione Italiana dei Ciechi abbia preso posizioni è più che naturale, perché di questi fatti in Italia ne succedono spesso ed è ovvio che l’organizzazione di difesa dei diritti e che monitora la loro mancata applicazione sui disabili della vista si sia mossa. A livello Nazionale come a livello locale.

Inoltre noi abbiamo parlato con le istituzioni, non con questo o quel politico di questo o quel partito. Se le istituzioni si sono esposte per un tornaconto di visibilità politica ad opera di amministratori attenti all’immagine più che alla gestione del territorio, tipico della bassa politicuccia, è un problema che non ci riguarda, lo vedremo come tutti, misurandolo con la qualità delle strade, dei marciapiede e degli attraversamenti. Ma che le istituzioni si siano mosse per comprendere le problematiche è comunque ammirevole e doveroso; noi abbiamo apprezzato la tempestività. Nessuno ha manipolato nessuno, si è solo riacceso un dibattito sano e un dialogo tra cittadinanza e istituzioni in grado di poter generare modelli virtuosi, circostanza che ci auguriamo accada.

Grazie

Rinnoviamo a questo proposito la nostra massima fiducia nell’Arma dei Carabinieri, che gestisce le indagini. Difficile sarà risalire al responsabile dell’aggressione, ma le cause sono altre, sono in quell’omertà in strada che non ci ha permesso di individuare subito la persona e chiamare le forze dell’ordine in quel momento. L’indifferenza interessata dei vecchietti di Piazza Mirti e le risate dei ragazzoti che da li passavano sono eloquenti sull’immaturità di parte del tessuto sociale italiano. Badate, italiano, non di Centocelle, perchè qui le persone volenterose e solidali si sono mosse. La nostra sfortuna è stata che alle 10:15 circa del 30 dicembre 2020 attorno a noi ci fossero solo ignavi. Pazienza. Ciò che ne è derivato è stata la migliore conseguenza per noi che ne siamo usciti comunque indenni, cioè suscitare riflessione su un elemento di profondo allarme sociale come la sicurezza dei pedoni a Roma, capitale d’Italia, soprattutto se i pedoni hanno handicap visivo, aspetto sul quale anche il codice della strada si concentra con particolare attenzione. Ignoranti due volte.

In conclusione questa è la sede per rinnovare il ringraziamento a tutte le persone che ci sono state accanto ad ogni livello, dai singoli cittadini che hanno dimostrato sconcerto, alle istituzioni territoriali che hanno dimostrato solerzia, all’UIC che si è mossa in termini solidali, ala stampa che ne ha parlato e che ha colto il nostro stimolo per approfondire tale tematica.

In chiusura troverete una rassegna stampa di coloro che hanno rilanciato l’agenzia o approfondito, anticipatamente ringraziamo chi approfondirà in futuro queste tematiche. Nostra è la consapevolezza di dover lavorare a lungo affinché online e offline si possa recuperare il senso di umanità per valutare le cose per quelle che sono, ovvero gesti di tensione sociale che non aiutano persone svantaggiate come noi a vivere una vita ed una città sostenibile e degna.

Alessandro e Sonia.

Rassegna stampa

Nota bene: hanno rilanciato e trattato la vicenda le seguenti testate ed agenzie, alle quali esprimiamo gratitudine e che invitiamo ad approfondire le tematiche sociali e la conoscenza del mondo delle disabilità, che ribadiamo concernere milioni di cittadini italiani, come dimostra il Libro bianco sulle disabilità del 2019.

Ci perdoneranno quelle testate e siti di informazione che ci sono sfuggiti.

Follow up

Alla luce di quanto raccontato sinora, rispondendo alla migliore aspettativa di approfondimento da parte dei media delle tematiche poste, veniamo contattati da una giornalista di Roma Todai, Veronica Altimari – come anticipato nell’”avviso ai lettori “ posto in cima -, per una video intervista di approfondimento. Premettiamo che il suo pezzo ci ha molto ben impressionato per la linea seguita e per la professionalità di Veronica, che ringraziamo, come tutta la redazione, per la volontà dimostrata nel capire come si sia potuto arrivare ai fatti di dicembre.

Tutto, durante le riprese, è andato per il meglio , ma tra il nostro terrore e lo sconcerto della videomaker guardate Qui cosa ci è successo! Ciò succede tutti i giorni, questo rappresenta la nostra disabilità.

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