Tra virgolette, per Memoria Futura un post risalente al periodo precedente le elezioni del 2013, che le introducevo come delle “istanze”. Si trattava di quindici proposte per motivare il mio voto, che avevano più l’idea di provocare, che quello reale di riscuotere ascolto, che ovviamente non ci fu, nonostante la meticolosa operazione di segnalazione nel mio profilo twitter con il @ dei maggiori esponenti di sinistra dell’epoca, quali Renzi, Bersani, Puppato e altri. Riesumare questo vecchio post mi da la possibilità di poter oggi ripercorrere, proposta per proposta, un interessante percorso per vedere cosa si è fatto da allora e, generalmente, negli ultimi anni nel nostro Paese vedere le policy per ognuno di questi punti. Ma passiamo alle proposte del 2013, che le ritengo valide ancora oggi.
“Inevitabile è, ad un mese dalle elezioni, che oltre a farci propinare i loro programmi, qualcuno avanzi anche delle istanze. Le mie sono queste. In premessa, però, ci sono tre cardini fondamentali che occorre considerare per le proposte che seguono: primo, occorre assolutamente riabilitare lo stato; secondo, è necessario sovvertire l’andazzo dell’economia, riportando in augeuna sua dimensione reale a discapito di quella finanziaria; terzo, ogni altra politica sarà efficace nel momento in cui si darà un duro colpo alla malavita organizzata, ma ci vuole coraggio. Il mio voto lo conquistate parlando di questo.
Per il rapporto dello stato con i cittadini:
- 1 sbloccare fondi per i creditori dello Stato;
- 2 riscrivere i codici riferiti a disabilità, relazioni economiche e relazioni con la PA;
- 3 demilitarizzare la spesa pubblica;
- 4 riformare la politica e le istituzioni in senso sostenibile;
- 5 investimenti pubblici e politiche di agevolazione per investimenti privati sulla riqualificazione, bonifica e manutenzione del territorio.
Per l’economia reale:
- 6 favorire la ricerca tecnologica, gli spin-off e le start up innovatrici;
- 7 potenziare il welfare mediante un trasferimento di compiti all’associazionismo, adeguatamente retribuito;
- 8 favorire microeolico e micro-fotovoltaico;
- 9 potenziare i servizi di mobilità effettivamente necessari al paese;
- 10 puntare sul turismo in linea con i principi di Lanzarote (Carta del Turismo sostenibile, NDA) e uniformare il settore verso il sistema turistico Italia;
- 11 pensare a misure di inclusione lavorativa per giovani e donne
Per la lotta alla carenza strutturale di legalità:
- 12 migliorare le carceri e pensare a pene alternative per i reati minori;
- 13 depenalizzare l’uso della cannabis, promuoverne l’uso farmaceutico e introdurla nuovamente nel tessuto produttivo;
- 14 intervenire su edilizia scolastica e diritto allo studio per contrastare l’abbandono scolastico;
- 15 agevolare la concessione ad associazioni, microimprese e società civile dei beni confiscati alla mafia per attività sociali e produttive.
Chiaramente ho lasciato fuori tante altre questioni, che però sono diretta conseguenza dell’applicazione di queste proposte, come investire sui beni culturali, finanziare tutte le forze dell’ordine, alleggerire la burocrazia, digitalizzare la giustizia, eccetera; ma da questi quindici punti, rivoluzionari se volete, passa la scommessa di un Paese Italia assolutamente riqualificato.”.
Oggi, nel 2020, passati sette anni da questo contributo, ditemi un po’, cosa è stato fatto? A me, ad occhio, parrebbe che sono del tutto intonsi, se non giusto qualche minimo incremento in singoli aspetti di alcuni di loro. O no?
NB: articolo scritto il 24/01/2013.
Un pensiero riguardo “Le quindici politiche per avere il mio voto.”